Tra i brani che compongono il disco, Gitans apre le danze, nel vero senso della parola: un intro in 5/4 lascia spazio al ritmo tipico delle danze gitane, il riferimento è al mondo di Djando Reinhardt. Segue Amore Retro’ un brano swing autobiografico medium slow, nel testo si immagina un corteggiamento fatto di sorrisi, chiacchiere, passi di danza in riva al mare, con il suono di vecchi giradischi dal sapore retrò. Terzo brano Lindy Hop tramite una ritmica elettroswing con un testo ironico, citando i caposcuola di questo ballo e i passi più famosi, si racconta la nascita di questo ballo negli anni 20 ad Harlem, sulla musica delle grandi orchestra. Primo testo in italiano che tratta questo argomento. Balarm In 7 rappresenta il nome con cui, alla fine del primo millennio gli arabi chiamavano Palermo. Città in cui Paolo Palopoli è stato docente di chitarra jazz al conservatorio. E’ una dedica a questa meravigliosa città pregna di colori arabi, ma anche suoni balcanici e del mediterraneo, la composizione è in sette quarti, non è casuale, infatti il numero sette da un connotazione esoterica come lo è la capitale della Trinacria. Rue Belleville invece ci porta tra le strade parigine con a ritmo di walzer in pieno stile Tzigano.
Con Afternoon In Blue si ritorna allo swing, dal titolo si evince subito che è un contrafact del famoso standards jazz Afternoon in Paris. Flamme Violette è un bolero sempre in stile di Django ricorda il ritmo di Troublant Bolero. Il titolo si riferisce alla Fiamma Violetta considerata dai maestri asceti il fuoco sacro, una energia divina capace, a chi la invoca , di purificare. Love In The Moonlight altro brano swing con un testo romantico che parla di un storia d’amore nata tra una coppia di ballerini illuminati dalla luce della luna. Made For Gypsy Woman è una bossa nova, ma in stile manouche. La Foule viene del repertorio di Edith Piafh. Il testo struggente parla della gioia nell’essere circondati da una folla che ti avvolge, ma anche di come questa gioia possa finire da un momento all’altro proprio a causa della folla che ti può portare via qualcuno in un istante, e lasciarti indifeso e pieno di dolore. Zahir è un brano in 5/4 con una sonorità intimista in stile jazz europeo ECM per questo si discosta dal resto del disco. Vuole rappresentare come nel romanzo di Paolo Coelho, un ossessione che non può essere dominate, si insinua lentamente e la mente ne diventa inesorabilmente vittima. A chiudere il disco My Kind Of Be Bop, un tema be bop molto veloce scritto dal chitarrista Andreas Oberg, sulla struttura del più celebre standard jazz Cherokee. Qui si è volute giocare con assoli funambolici in stile hard bop del clarinetto e della chitarra, sul tappeto sonoro tipico del manouche.
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