Inoltre, in questo primo disco spicca la presenza di un quinto elemento presente in due tracce: Gianluca Caporale, noto sassofonista tenore abruzzese. “What If” si sviluppa attraverso un percorso radicato nel jazz contemporaneo, dove l’utilizzo dell’elettronica insieme a strumenti acustici (suonati anche nella maniera classica, come il contrabbasso con archetto, o creativa) crea un sound sperimentale a cavallo tra generi anche molto lontani come la musica classica, il post-rock o il free jazz. Il disco porta con sé la crescita artistica avvenuta in tre anni del quartetto, ma anche gli avvenimenti storici degli ultimi anni.
Tre tracce che identificano le varie sfaccettature del sound del quartetto sono sicuramente “Das Model”, arrangiamento del famoso brano dei Kraftwerk, destrutturato e trasformato in una versione che esplora mondi come il free jazz, ma anche il contemporary jazz e il post-rock, attraverso cambi di stile ed atmosfere tetre.
“Aphelium”, uno dei brani con l’ospite Gianluca Caporale, mette in evidenza la natura più jazz e contemporanea del quartetto, evolvendosi in mutevoli crescendo “epici” tipici del progressive. L’ultimo di questi crescendo, avvolto da un synth che gradualmente lo sovrasta, introduce l’ultima traccia.
“No-Fly Zone”, traccia quasi totalmente elettronica, contiene strumenti acustici come il contrabbasso con archetto e percussioni, oltre alla chitarra con effetti che espone il tema principale. Il tema è introdotto da un famoso discorso storico, distorto e destrutturato, uno dei vari speeches modificati presenti nel disco e utilizzati come colore e tessitura sonora.
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