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Mantis, Music Paper

“A postcard from Nowhere”, Mantis #intervista

Esce il 22 Aprile “A postcard from Nowhere”, album d’esordio dei Mantis, ovvero: Marta Giulioni (voce), Thomas Lasca (chitarra), Edoardo Petracci (basso e contrabbasso), Andrea Elisei (batteria), e il featuring di Simone La Maida (sax). 8 i brani inediti contenuti nella tracklist dell’album, prodotto dalla Emme Record Label. A distanza di poche ore dalla release digitale ufficiale, ne abbiamo approfittato per fare qualche chiacchiere con i quattro musicisti marchigiani, facendoci raccontare aneddoti e curiosità di un progetto discografico che si preannuncia il primo di una lunga serie negli anni a venire dei Mantis.

 

Partiamo dal 2018, anno di fondazione dei Mantis. Sono trascorsi 4 anni e vi accingete ad uscire nelle prossime ore con il vostro Album d’esordio. Vi va di raccontarci questi primi anni di collaborazione tra voi 4?

Andrea: Mantis è un quartetto nato quasi per gioco, dalla voglia di suonare insieme e cimentarsi nella scrittura e nell’arrangiamento di brani originali.
Fin dall’inizio abbiamo avuto modo di suonare e presentare la nostra musica in vari contest, festival e rassegne, sia sul territorio locale che nazionale. Essendo un progetto condiviso, come spesso accade, non è sempre stato facile riuscire a coniugare le attività e vari i progetti personali di ciascun componente con lo sviluppo di una programmabilità di gruppo… ma, alla fine, con questo disco sembrerebbe che ci siamo riusciti!

Marta: Il quartetto è partito per gioco e curiosità. Abbiamo iniziato con degli standard e altri brani jazz, per poi fiondarci nel mondo della musica originale. Sono, anzi siamo, contenti di far uscire questo lavoro dopo del tempo, è il continuo del nostro percorso iniziato anni fa e l’obiettivo è continuare insieme il percorso, portando in giro il più possibile la nostra musica.

Thomas: Nel 2018 sono stato invitato da Andrea Elisei a far parte di questo gruppo e da allora lo considero uno dei progetti a cui tengo di più. Trovo che la sinergia che si viene a creare tra noi quattro mentre suoniamo sia in qualche modo unica e che il sound che ne esce fuori sia altrettanto valido! Nel corso degli anni abbiamo ampliato notevolmente il nostro repertorio, partendo da una situazione iniziale in cui per costruire il sound del gruppo ci cimentavamo soprattutto nella rilettura di standard jazz, fino ad arrivare alla situazione attuale in cui le nostre composizioni sono protagoniste assolute della nostra musica.

Edoardo: Il quartetto nasce ormai quasi tre anni fa quando abbiamo deciso di unire le nostre idee musicali e la nostra voglia di condividere musica nuova. La scelta dei componenti non è stata casuale, infatti come spesso accade nelle formazioni i musicisti hanno background musicali differenti: la forza di questo gruppo è proprio il contrario invece. Proveniamo tutti più o meno dalla stessa “scuola” sia per quanto riguarda la nostra formazione, sia per quelli che sono i nostri “eroi musicali”, per gli ascolti che ci hanno accompagnato nel corso della nostra crescita e per le esperienze musicali passate e parallele al progetto che spesso si sono intrecciate.

 

“A postcard from Nowhere” ovvero Una Cartolina dal Nulla è il titolo del primo brano del Disco che dà anche il nome all’Album. Sarà la vostra origine marchigiana ma l’associazione con quel romanticismo leopardiano viene immediata. Scherzi a parte, nella Vostra musica c’è molta dolcezza e poesia. Quanto la presenza di Marta ha influito nelle composizioni dell’Album e quanto Thomas, Andrea e Edoardo hanno contribuito nel rendere il suono del quartetto così suggestivo?

Andrea: Personalmente i brani che ho scritto o arrangiato per questo lavoro traggono tutti spunto da elementi del mio vissuto: momenti della quotidianità, rapporti personali che muoiono e altri che rinascono… Marta è una cantante con cui si prova sempre molto gusto a suonare e personalmente non la considero semplicemente una voce ma un vero e proprio strumento solista, al pari di un sassofono o una tromba, non solo per le grandi doti improvvisative ma anche per l’impressionante ventaglio di sfumature e timbri diversi che riesce ogni volta a conferire alla sua voce. Sicuramente il suo approccio timbrico e strumentale alle linee melodiche che le sono state date è una delle caratteristiche più ricorrenti all’interno dell’album. Per quanto riguarda il trio della sezione ritmica, Thomas e Edoardo sono ormai dei compagni di viaggio assodati, abbiamo condiviso il palco svariate volte e ci conosciamo molto bene anche al di fuori di esso. Sono due musicisti che ripongono molta attenzione nella scelta dei loro strumenti e nella cura del loro suono, aspetti che trovo assolutamente fondamentali e spero possano arrivare anche agli ascoltatori.

Thomas: La presenza di Marta ha avuto un impatto fortissimo sulle mie composizioni presenti nell’album, sia in quelle scritte appositamente per il quartetto che in quelle che ho dovuto riadattare per l’occasione. Diciamo che con Marta ho la possibilità di scrivere senza pormi dei limiti, in quanto le sue abilità tecniche, improvvisative ed espressive la rendono capace di addentrarsi in qualsiasi ambito musicale che io voglia esplorare. Insomma, una risorsa preziosissima con cui ho la fortuna di collaborare ormai da diversi anni!

Marta: Sinceramente credo che ognuno di noi abbia influito equamente nel suono del disco e dei brani. Siamo partiti da diversi brani scritti da ognuno di noi e li abbiamo resi nostri, arrangiandoli insieme, suggerendoci idee esplicite ed implicite a vicenda. Ecco, diciamo che dopo anni che suoniamo insieme e che ci conosciamo, sia le composizioni che gli arrangiamenti, a volte vengono scritti in base alle caratteristiche e alle scelte stilistiche di tutti noi, altre invece cerchiamo di rendere nostra un’idea che inizialmente era meno elaborato per lavorarla poi insieme.

Edoardo: l’intesa è stata inevitabile proprio per i nostri simili background musicali che ci hanno permesso di entrare subito in sintonia.
Marta sicuramente, con il suo timbro dolce ma al contempo deciso, ha una voce inconfondibile che starebbe in piedi anche da sola: abbiamo cercato quindi di contornarla di un suono quanto più garbato e che fosse in linea con la sua vocalità. Con Andrea e Thomas, una ritmica con la quale suono e mi trovo molto bene sia musicalmente che umanamente, era come leggersi nel pensiero ed il bel connubio che si è creato ha fatto sì che la musica sorgesse spontanea fra tutti noi.

 

Il 22 Aprile uscirà “A postcard from Nowhere”, ascoltandolo ci si rende conto di quanta sintonia ci sia tra voi quattro. Vi va di parlarci dell’esperienza in Studio di Registrazione?

Thomas: Appena entrato in studio mi sono subito sentito a casa. La grande professionalità e ospitalità di Enrico (Moccia), Francesco (Lupi) e Manlio mi hanno messo a mio agio fin da subito, aspetto secondo me fondamentale per una buona sessione di registrazione. Anche la mia postazione all’interno dello studio rispecchiava perfettamente le mie esigenze, garantendomi la concentrazione di cui avevo bisogno per esprimermi al meglio. Anche dal punto di vista degli ascolti non potevo chiedere di meglio, pienamente soddisfatto del mio suono e di quello del gruppo.

Andrea: L’esperienza in studio di registrazione è stata positiva. Il Tube Recording Studio è un luogo molto curato sotto il profilo estetico, dotato di diversi ambienti pensati per accogliere e registrare varie tipologie di strumenti. La dotazione tecnica è di primissimo livello e i tecnici Frank e Manlio hanno cercato di rispondere al meglio a tutte le varie esigenze.

Marta: Ho avuto la fortuna di registrare con un altro progetto giusto qualche settimana prima al Tube Recording Studio, quindi per me è stato come tornare a casa. E dati i ritmi di lavoro, è importante sentirsi a proprio agio in queste situazioni. Inoltre Enrico, Francesco e Manlio sono stati gentilissimi, professionali e davvero disponibili. Con Andrea, Thomas ed Edoardo suoniamo insieme da anni e direi che è stato davvero divertente condividere con loro quelle giornate e questa esperienza!

Edoardo: Il Tube Recording Studio è una bella realtà! L’aspetto tecnico è sicuramente di alto livello sia per quanto riguarda la strumentazione che la preparazione dei tecnici, di Francesco e Manlio in particolare, sempre pronti ad assecondare le nostre esigenze.
Enrico ci ha accolti nella struttura gestendo il tutto con grande professionalità e gentilezza: è una persona veramente in gamba di cui la musica, specialmente ora ha bisogno. In ultimo lo studio è un luogo curato nei minimi dettagli ed in cui è piacevole passare il tempo, le ore sembrano infatti volare ed il bellissimo territorio della Sabina in cui si trova fa il resto!

Infine, quali sono i prossimi step della Band? Cosa bolle in pentola?

Andrea: Sicuramente nei prossimi mesi bisognerà lavorare molto con la promozione del disco. Vorremmo farlo ascoltare il più possibile e ci impegneremo al massimo in questo senso.

Marta: Ci piacerebbe portare la nostra musica il più possibile, quindi cercheremo di promuovere il nostro disco al meglio!

Thomas: Il prossimo step sarà sicuramente quello di far conoscere la nostra musica ad un pubblico il più ampio possibile, soprattutto attraverso i nostri canali social. Ovviamente speriamo di poter presentare dal vivo “A Postcard From Nowhere” appena si potrà ricominciare con i concerti dal vivo, non vediamo l’ora!

Edoardo: mai come in questo momento c’è bisogno di suonare e di divulgare musica reale, tangibile, nuova! Dopo mesi in casa la voglia di far sentire i nostri lavori è tanta e ci auguriamo di poterlo fare il prima possibile.

In attesa della Release Ufficiale, vi lasciamo con qualche scatto realizzato durante la sessione di registrazione presso il Tube Recording Studio. Potrete inoltre seguire i Mantis nelle neonate pagine social della Band:

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