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The Painter of Song Project prende il nome dal brano di mia composizione “The Painter of Song”. Si tratta di un omaggio a Carmen McRae, cantante alla quale ho dedicato la mia tesi di laurea in Canto jazz nel 2018, successivamente poi diventata un libro (La Pittrice di Suoni – Vita e Musica di Carmen McRae, 2020, 96, Rue-de-La-Fontaine Edizioni), e presto anche un disco. McRae fu soprannominata così dalla collega Nancy Wilson, per la sua capacità non solo di raccontare storie, ma addirittura di rappresentarle, dipingendo vividi ed emozionanti quadri sonori e ponendo il suo marchio unico su ogni canzone che interpretava. Nonostante il disco si componga esclusivamente di brani inediti, il progetto parte dalla volontà di raccontare storie proprio come faceva McRae, rappresentandole, “dipingendole”, facendo sì che la musica sia il più possibile aderente al testo. I brani che compongono l’album – principalmente con testi in inglese, ma anche in italiano e portoghese – si propongono quindi di essere un caleidoscopio di suoni, colori e stili differenti, a cavallo fra improvvisazione e forma canzone, pur rimanendo vicini all’estetica del jazz. La composizione delle tracce che compongono questo disco è iniziata qualche anno fa insieme al sassofonista Gianni Rubolino, che ringrazio per aver sempre creduto in me, tanto da affidarmi la scrittura del testo di alcuni suoi brani.

Ringrazio ovviamente anche gli altri meravigliosi musicisti, Andrea, Alessio e Gianluca, che con il loro talento hanno colorato e arricchito le storie musicali di questo disco. Il disco si compone di sette brani inediti: The Painter of Song e For Ivano sono miei; Oramai, e A Year Later sono stati scritti da Gianni Rubolino; Moon Over Congo e Sabor de Inverno sono scritti a quattro mani ed infine 44 bars for my love è stato scritto da me insieme a Gianluca Grisafi.

Tutti e sette i brani nascondono storie emozionanti (almeno per noi autori): come ho già detto The Painter of Song è ispirato a Carmen McRae, cantante jazz spesso ritenuta “difficile” da pubblico e critica, che visse per lo più in solitudine, all’ombra delle più celebri reginette del canto jazz.  For Ivano è un omaggio ad un amico di famiglia molto speciale, che mi ha fatto da nonno pur non essendolo davvero. Anche da anziano ha continuato a coltivare dentro di sé tutta la meraviglia del suo bambino interiore e per questo è stato il primo ad insegnarmi a sognare.

Oramai parla di un rapporto ormai in crisi, di come sia facile darsi per scontati dopo tanto tempo, di come a volte le piccole incomprensioni diventino con il tempo muri invalicabili… ma non è detto che tutto sia perduto.

Moon Over Congo parla della volontà di non accontentarsi, di fare nuove esperienze e di seguire i propri sogni, ma allo stesso tempo racconta anche la paura del fallimento e la convinzione di non essere all’altezza, così frequente in molti di noi. 44 bars for my love è un brano dolce dalle atmosfere metheniane, che racconta la nascita di una storia d’amore. A Year Later è invece un omaggio ad una giovane musicista volata via troppo presto. Infine, Sabor de Inverno è una malinconica bossa nova, con testo in portoghese: ma d’altronde come ci insegna la musica brasiliana la saudade spesso è positiva, perché ci mette in contatto con le nostre emozioni e ci spinge all’introspezione, e non è forse da quella che nascono le canzoni?